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La scelta dei corretti Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) in merito all’abbigliamento ignifugo è una delle più critiche da effettuare, dato l’elevato rischio per la propria saluta che corrono i lavoratori che devono indossare questa tipologia di capi.
Per poter effettuare una scelta consapevole e che ponga al sicuro dagli elevati rischi provocati dalle fiamme, si devono conoscere in maniera approfondita le Normative, i tessuti e materiali che compongono l’abbigliamento ignifugo, oltre a saper controllare le etichette riportate su questi capi e la loro veridicità.
Le Normative di riferimento dell’abbigliamento ignifugo
Come abbiamo detto, uno dei principali elementi per scegliere il corretto abbigliamento ignifugo risiede nella conoscenza delle Normative di Riferimento.
Infatti, tutti i capi di abbigliamento ignifugo dovranno aver riportato il marchio CE, che attesta la loro conformità alle vigenti Normative emanate dalla Comunità Europea.
I Dispositivi di Protezione Individuale dell’abbigliamento ignifugo sono disciplinati dalle Normative:
· UNI EN ISO 13688:2013. Questa Normativa Europea va a definire tutti i requisiti generali e la classificazione degli indumenti di protezione individuale.
La Norma va inoltre a specificare i requisiti prestazionali che questi devono avere in termini di:
- ergonomia: cioè la capacità dell’abbigliamento di protezione di adeguarsi, attraverso un corretto design, al confort del suo utilizzatore, sempre tenendo in considerazione le sue proprietà di sicurezza. Ma anche i cambiamenti che il capo può avere per la ripetuta pulizia e il modo in cui viene utilizzato;
- innocuità: cioè la capacità del capo di abbigliamento di protezione di non andare ad impattare in modo negativo sulla salute del suo utilizzatore;
- designazione delle taglie: cioè la capacità del capo di abbigliamento di protezione di avere contrassegnata la taglia corretta in relazione alle dimensioni standard del corpo, per permettere il suo utilizzo a tutti;
- compatibilità e marcatura: cioè la capacità del capo di abbigliamento di protezione di garantire la comprensione della marcatura degli indumenti e una sua corretta visibilità;
- invecchiamento: cioè la capacità del capo di abbigliamento di protezione individuale di assicurare una resistenza e buona conservazione dei tessuti utilizzati, descrivendone il cambiamento nel tempo.
· UNI EN ISO 11611:2015. Questa Normativa Europea va a definire tutti i requisiti minimi di sicurezza riferiti agli indumenti di protezione individuale impiegati per la saldatura e per tutti i procedimenti a questa connessi. Questa Norma adotta la precedente ISO 11611:2015, recepita dalla EN ISO 11611:2015 e va a sostituire la Norma UNI EN ISO 11611:2008. Nello specifico va a precisare, quindi, tutti i requisiti di sicurezza e come devono essere provati gli indumenti di protezione individuale per la saldatura, compresi cappucci, grembiuli, maniche e ghette, comprendendo quindi sia la protezione del corpo, che la protezione della testa e piedi;
· UNI EN ISO 11612:2015. Questa Normativa va a disciplinare gli indumenti per la protezione individuale del corpo verso il calore e le fiamme, ad eccezione delle mani, definendone i requisiti prestazionali minimi. Questa norma va a recepire quella internazionale EN ISO 11612:2015 e va a sostituire la vecchia UNI EN ISO 11612:2009.
Dunque questa Norma specifica i requisiti minimi prestazionali dell’abbigliamento costruito con materiale flessibile per la protezione dal calore e dalle fiamme del corpo, escludendo le mani: per la protezione delle gambe, i Dispositivi di Protezione Individuale che rientrano nello scopo sono le ghette e i copristivali, mentre per la protezione della testa sono i cappucci (non fornisce in questo senso requisiti per le visiere e per l’equipaggiamento per la respirazione).
Le caratteristiche tecniche dell’abbigliamento di protezione ignifugo
Quando andiamo ad analizzare le caratteristiche dell’abbigliamento di protezione ignifugo, dobbiamo prima di tutto partire dal chiarimento di cosa sta ad indicare la parola ignifugo.
Con abbigliamento ignifugo si intendono quei capi che non sono infiammabili, grazie ai materiali con i quali sono progettati che sono in grado di;
- non alimentare le fiamme;
- auto-estinguere le fiamme;
Per questo i materiali che vengono utilizzati per la realizzazione di questi capi sono sottoposti al trattamento di ignifugazione, in modo da ridurre la reazione di combustione e proteggere tutti quei lavoratori che si trovano ad operare in settori in cui sono a contatto con fiamme libere, incendi ed altre fonti di calore.
I materiali ignifughi non sono presenti in natura, ma sono frutto di un lavoro e trattamento di ignifugazione sulle fibre naturali, alle quali vengono fatti assorbire sostanze come il borace, un particolare composto in grado di resistere alla combustione.
I settori di utilizzo dell’abbigliamento di protezione ignifugo
I settori lavorativi nei quali risulta obbligatorio l’utilizzo di abbigliamento da lavoro ignifugo è certamente quello della saldatura, quindi in industrie come le fonderie, le acciaierie, le raffinerie, ma anche il settore meccanico e quello edilizio.
Ovviamente, fondamentale per la protezione individuale è l’utilizzo dell’abbigliamento ignifugo per i vigili del fuoco che sono certamente la categoria più esposta ai rischi derivanti dal calore e dalle fiamme.
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