Guida alla scelta dei Dispositivi di Protezione degli occhi

La protezione della vista è fondamentale sul lavoro, in quanto gli occhi sono uno degli organi più sensibili e possono correre gravi rischi durante lo svolgimento del proprio lavoro.

 

I rischi che gli occhi dei lavoratori possono correre sono principalmente di tre tipi:

 

-       rischi meccanici, cioè i rischi legati ad urti con oggetti solidi e poveri;

-       rischi chimici, cioè i rischi legati al contatto, anche soltanto aereo, con delle sostanze chimiche;

-       rischi da radiazioni luminose, cioè i rischi legati alla esposizione a raggi ultravioletti (UV), laser ed infrarossi.;

-       rischi termici, cioè i rischi legati al freddo e al cado (come per esempio da metalli fusi o liquidi caldi);

-       rischi elettrici, cioè i rischi legati da archi elettrici e cortocircuiti.

 

Sarà compito del Datore di Lavoro assicurare la sicurezza sul luogo di lavoro e fornire i giusti Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) per la vista ai propri dipendenti, assicurandosi che questi rispondano a tutti i requisiti di sicurezza CE.

 

La Normativa Europea che va a disciplinare la protezione della vista e, quindi, degli occhi, sul luogo di lavoro è la UNI EN 166:2004. Questa Norma, va a specificare tutti i requisiti funzionali dei Dispositivi di Protezione Individuale dell’occhio, contenendo informazioni circa la loro progettazione, classificazione, oltre che sulla marcatura e per le istruzioni da fornire agli utilizzatori.

 

Come abbiamo detto, la Norma UNI EN 166:2004 impone che i Dispositivi di Protezione della vista debbano riportare tutta una serie di informazioni, cioè:

 

·      la Marcatura CE. Questa sigla va ad attestare che l’occhiale ha superato i test e, quindi, risulta conforme in relazione alla Norma EN 166:2004.

·      informazioni sul Filtro del Dispositivo di Protezione della vista. Queste informazioni vengono date con due numeri: il primo indica il tipo di filtro, quindi da cosa la lente va a proteggere l’occhio, mentre il secondo attesta il grado di protezione offerto. La gradazione può vedere riportati i numero:

– 2. per la protezione dai raggi ultravioletti;
– 3. per la protezione dai raggi ultravioletti senza alterazione di colori;
– 4. per la protezione dai raggi infrarossi;
– 5. per la protezione dai raggi solari;
– 6. per la protezione dai raggi solari ed infrarossi;

·    informazioni sul Produttore del Dispositivo di protezione della vista, attraverso la sua sigla di riferimento;

·    informazioni sulla Classe Ottica del Dispositivo di Protezione della vista, cioè del potere rifrattivo che posseggono le lenti. Questo elemento è definito da tre classi, che vanno dalla 1 alla 3. Gli occhiali in classe 3 possono essere utilizzati solo per brevi periodi;

·    informazioni sulla Resistenza del Dispositivo di Protezione della vista. Queste informazioni vanno ad indicare il grado di resistenza agli urti che possiedono lenti e è suddivisa in quattro categorie:
– S. Robustezza incrementata
– F. Urto a bassa energia
– B. Urto a media energia
– A. Urto ad alta energia
Se a queste lettere segue anche la T, significherà che il Dispositivo di Protezione della vista può resistere agli urti anche dopo essere stato sotto posto ad un’ora in condizioni estreme (cioè a 5° e a 55° di temperatura);

·    informazioni sul Campo di Utilizzo del Dispositivo di Protezione della vista. Questa informazione viene indicata con una serie di numeri che indicano:

– 3. la protezione da liquidi, con gocce e spruzzi
– 4. la protezione da particelle di polvere grossa
– 5. la protezione da gas e particelle di polvere sottili
– 8. la protezione dall’arco elettrico
– 9. la protezione da metallo fuso e solidi caldi; 

·    informazioni su ulteriori requisiti specifici dei Dispositivi di Protezione della vista, che possono essere indicati con due lettere, cioè:
– K. Occhiale resistente al deterioramento da particelle sottili
– N. Occhiale resistente all’appannamento.

 

Quali lenti scegliere per il proprio Dispositivo di Protezione della vista?

La scelta delle lenti corrette per il Dispositivo di Protezione della vista più adatto al nostro settore lavorativo, dipende principalmente dall’attività che svolgiamo. La scelta, cioè, dovrà tenere in considerazione la Normativa di riferimento che ci indicherà che tipo di colore di lenti scegliere per ogni diversa attività.

Alcuni esempi sono:

·    lenti Incolore (Norma EN 166 - EN 170):  sono lenti indicate per essere utilizzate in ambienti chiusi con condizioni di visibilità buone, per le quali non è necessario riparare l’occhio da urti e da tutti i rischi più comuni. Si applicano ad esempio per lavori meccanici;

·    lenti di colore Argento (Norma EN 166 - EN 170 - E0 172): sono lenti indicate per essere utilizzate sia in ambienti chiusi che aperti per attenuare il bagliore della luce, sia che essa sia  artificiale che quella solare. Sono indicate per lavori meccanici ma anche per quelli che vengono svolti con un frequente passaggio dagli ambienti chiusi a quelli aperti;

·    lenti di colore Grigio (Norma EN 166 - EN 170 - EN 172): sono lenti indicate per essere utilizzate in ambienti dove c’è molta luce che può affaticare la vista. Questa tipologia di lenti va ad assorbire sia la luce dei raggi ultravioletti che quella dei raggi infrarossi, garantendo comunque il mantenimento della proporzione dei colori. Sono particolarmente indicate per lavori meccanici dove si corre il rischio di abbagliamento, in edilizia, agricoltura e raffineria.

·    lenti di colore Blu e Rosso a specchio (Norma EN 166 - EN 170 - EN 172): questa tipologia di lenti è particolarmente indicata per un uso esterno, in quanto vanno a proteggere dall’abbagliamento, dal riverbero e tutti quei disturbi causati dalla luce solare che possono portare ad un affaticamento oculare. Sono indicate in lavori come l’edilizia, la raffineria, l’agricoltura, dove il rischio di abbagliamento è molto elevato;

·    lenti di colore Verde (Norma EN 160 - EN 169 - EN 171): questa tipologia di lenti è indicata per la protezione da impatti, raggi ultravioletti e raggi infrarossi oltre che dall’abbagliamento provocato dai processi di saldatura.  Sono dunque ideali per lavori di saldatura saldobrasatura, nelle fonderie e per chi lavora con fornaci.

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