Il Rischio Rumore sul lavoro

Con la parola rumore, si definisce un suono con frequenza, variabilità e livello che lo portano ad essere un pericolo potenziale per l’apparato uditivo dell’uomo.

In questo articolo ci soffermeremo sull’analisi di cosa è il rischio rumore, cioè il rischio legato al rumore nel posto di lavoro e delle Normative che definiscono e classificano il rumore come rischio.

 

Rischio rumore: definizione

Con rumore si intende il rischio posto alla sicurezza del lavoratore nel luogo di lavoro, causato dalla presenza di fonti acustiche che possono provocare dei danni alla salute del lavoratore.

I danni che possono essere causati dal rumore sono;

-       danni uditivi;

-       danni extrauditivi

-      danni che derivano da disturbi nella percezione e comunicazione di segnali di sicurezza acustici. Da questi danni può conseguire un infortunio nel luogo di lavoro.

 

Le conseguenze sull’udito provocate dall’esposizione al rumore hanno due categorie distinte di effetti:

- quelli diretti, che si hanno quando l’effetto del danno è provocato in maniera diretta dal rumore. Alcuni esempi di questa tipologia di danno sono:

·       affaticamento dell'apparato uditivo;

·       ripercussioni sullo stato di adattamento;

·       traumi acustici che derivano da un infortunio;

·       sordità .

- quelli indiretti, invece, sono quei problemi conseguenti da un danno all’udito causati indirettamente dal rumore. Esempi sono gli urti, oppure le caute ed tutta una serie di altri eventi simili.
Tra gli effetti indiretti che il rumore provoca e che comportano un indebolimento dell’udito troviamo:

·       lo stato di isolamento;

·       la difficoltà a sentire i segnali di allarme;

·       una riduzione importante della capacità di percezione del pericolo;

·       problemi vestibolari

Infine troviamo gli effetti extrauditivi, che sono, invece, tutto l’insieme di altri casi in cui il lavoratore può essere esposto ad un rumore e questo può provocargli danni non direttamente collegabili all'apparato uditivo e che quindi hanno un difficile riscontro del rapporto di causa ed effetto. Ad esempio:

·       mancanze di equilibrio;

·       disturbi dell'attenzione;

·       problemi gastrointestinali;

·       problemi respiratori;

·       problemi cardiovascolari;

·       problemi al sistema endocrino;

·       stato di stress;

I settori lavorativi con rischio rumore

Il rischio rumore non è presente solo in quei settori lavorativi nei quali è palese la sua presenza, come le fabbriche o i cantieri edili. Questo preconcetto porta spesso a sottovalutare tutti gli altri settori lavorativi in cui il rischio rumore è presente e può essere molto dannoso per l’udito dei lavoratori, come nelle discoteche, nei parrucchieri ma anche negli uffici.

All’interno delle Normative Europee possiamo trovare l’individuazione di quelli che sono i settori dove il rischio rumore è maggiormente presente, cioè:

·       il settore dei trasporti;

·       il settore edile;

·       il settore delle Industrie alimentari

·       il settore delle Industrie metallurgiche

·       il settore agrario;

·       il settore della selvicoltura;

·       il settore Ittico;

·       il settore scolastico

·       il settore dello Spettacolo

·       il settore dei servizi

·       il settore dei call center;

Le Normative più importanti che disciplinano il rischio rumore sono:

·       il D.lgs 81/2008 al Titolo VIII - Agenti Fisici

·       il D.Lgs. 195/06, cioè “Attuazione della direttiva 2003/10/CE che fa riferimento all’esposizione del lavoratore verso rischi derivanti dagli agenti fisici”

Le Norme tecniche che regolano il rischio rumore sono invece:

·       la UNI EN ISO 9612:2011: "Acustica - Determinazione dell'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro - Metodo tecnico progettuale";

·       la UNI 9432:2011: "Acustica - Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell'ambiente di lavoro"

·       la UNI 11347:20154: "Programmi Aziendali di Riduzione dell'Esposizione a rumore".

 

Oltre queste Normative, la valutazione del rischio rumore deve essere inserita obbligatoriamente all’interno del Documento Valutazione Rischi, redatto dal Datore di Lavoro.

 

Valutazione del rischio rumore

Il Datore di Lavoro è il soggetto che la Legge obbliga ad effettuare la Valutazione del rischio rumore.

La Valutazione del rischio rumore può essere o redatta da un tecnico, oppure il Datore di Lavoro può servirsi delle banche dati che distinguono, in base alla situazione specifica dell’azienda, in:

·       valutazione del rischio rumore senza misurazioni. Questa tipologia di valutazione si può effettuare se l’esposizione al rumore all’interno dell’azienda è trascurabile. Andranno dunque svolte solo alcune rilevazioni standard;

·       valutazione del rischio rumore con misurazioni fonometriche. Questa tipologia di valutazione viene svolta attraverso particolari rilevazioni acustiche, che considerano più fattori presenti sul luogo di lavoro.

 

L’articolo 28, prevede inoltre che il Documento Valutazione Rischi dovrà contenere anche l'esito della valutazione che esprime il rischio rumore nell’azienda, attraverso:

·       la definizione dei limiti di esposizione;

·       i fattori che accentuano il rischio rumore;

·       la presenza di aree e macchine sono considerabili come un forte rischio;

·       l’interazione tra il rumore ed i segnali di avvertimento e altri suoni di sicurezza;

·       le informazioni sull'emissione di rumore che sono fornite dai costruttori;

·       il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro;

·       le informazioni sulla sorveglianza sanitaria;

·       la valutazione dell'efficienza ed efficacia dei Dispositivi di Protezione Individuale uditivi.

 

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